giovedì 5 luglio 2007

Gambe

Quando ero piccola non protestavo. Non mi dimenavo, non battevo i piedi, non urlavo. Mi mettevo solo a piangere, a piangere in una maniera talmente profonda da privare i miei poveri polmoni di tutto l'ossigeno di cui disponevano e finire cianotica a terra. Mi hanno raccontato che una volta un ragazzo ha assistito alla scena ed è volato di corsa da un lato all'altro del marciapiedi per salvarmi la vita praticandomi la respirazione bocca a bocca. Avevo 4 anni. Il mio primo bacio e non me lo ricordo. Peccato.
Quando ero una ragazzina o poco più, se mia madre mi negava il permesso di fare qualcosa non protestavo. Non mi dimenavo, non battevo i piedi, non urlavo. Mi chiudevo nella mia stanza e piangevo, piangevo fino a consumarmi le guance avendo perlomeno ormai imparato a gestire il processo respiratorio nonostante.
Ora che sono grande, quando qualcuno mi fa qualcosa che mi fa arrabbiare da morire avrei voglia di protestare ma non so farlo. Mi arrabbio, mi dispero, divento violenta, farei del male a me stessa e a chiunque altro ma non affronto il problema di petto perché non lo so fare.
Sto pensando di chiamare un architetto e far progettare per il salotto della mia casa un paio di gambe da adulto, proporzionate alla mia altezza, dietro le quali andarmi a nascondere come da bambina non ho mai fatto.

6 commenti:

SunOfYork ha detto...

tranquilla, poi a un certo punto è come se saltasse un tappo, e allora dici tutto quello che avresti voluto dire.

il mio, di tappo, è saltato circa un paio di anni fa, e da allora mi lascio dietro una scia di morti e feriti quando parlo :-)
a.

Anonimo ha detto...

io credo di trovarmi tipo a metà strada tra silenzio e uragano...

ogni volta non so quale dei due estremi sarà, finché quella cosa che mi ha fatto infuriare non finisce. lì poi mi guardo indietro e a seconda, mi domando perché sono stata zitta?? o perché non sono stata zitta??.....
in ogni caso, reagire!!! :-)

Anonimo ha detto...

ehm, ero runningstill....

Anonimo ha detto...

Mah. Il punto forse è anche capire cosa significhi prendere le cose di petto. A volte è una mossa infantile quanto quella di chiudersi da qualche parte a piangere.
P.S.
Io tra questi due post ci vedo comunque un collegamento :-)

Libera ha detto...

@sun: in effetti mi rendo conto che non mi sono spiegata bene... non è che io non dica nulla, è che dico sempre la cosa sbagliata. E qui mi ricollego a...
@runn: perché sì, mi sembra di fare proprio come te. Reagire reagisco ma... me ne pento spesso.
@ubi: per prendere le cose di petto intendevo semplicemente dire che mi piacerebbe non provare ancora quell'infantile senso di "incomprensione" o di "inadeguatezza". Traduco: mi ritrovo troppo spesso a pensare "sono troppo fragile per questo mondo, per questa gente... non fa per me" e a quel punto le gambe di cui sopra mi farebbero tanto comodo.

Libera ha detto...

Dimenticavo... il collegamento c'è, ovviamente, tra un post e l'altro. D'altronde non sono altro che stralci della mia vita.