sabato 7 luglio 2007

Addii

“…cercavo in te
la tenerezza che non ho,
la comprensione che non so
trovare in questo mondo stupido.
Quella persona non sei più,
quella persona non sei tu.
Finisce qua…
chi se ne va che male fa…”
E l'ho rifatto...
Lui se n'è andato e a me non viene niente da dire, niente da spiegare, non credo che niente di quanto potrei dire lui lo potrebbe capire.
E allora piango. Piango da ore da sola in casa ascoltando canzoni che mi aiutano a farlo, classificando i ricordi, richiamandoli tutti alla memoria per un'ultima volta, dividendoli e riordinandoli per spingerli insieme a tutti gli altri nella zona più recondita del cuore, dalla quale facciano fatica a riaffiorare pena un dolore insopportabile.
Piango e mi rinforzo, richiudo tutte le porte che avevo lasciato aperte, mi tocco il petto per strappare via il dolore e mi arrendo.
Sono sola, com'ero non molto tempo fa. Non sola davvero, solo senza un amore. Mi riabituo all'idea, mi dico che tanto non è passato tanto tempo, che dovrei ancora ricordarmi come si sta ma devo tenere distanti i recenti ricordi perché se penso anche a un solo brivido che mi ha attraversato il corpo in questo scarso tempo, sento che non potrei mai più vivere altrimenti.
Mi scaverei una ferita nella carne per distogliere la mente dal dolore nel cuore.

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